L’alleanza tra EGE ed ESCO s’ha da fare!

Andrea Brumgnach – EGE SECEM

In occasione della Quinta Conferenza SECEM dedicata agli EGE certificati, sono stati presentati i risultati di un sondaggio che è stato sottoposto ai partecipanti allo scopo di capire meglio in quale modo EGE ed ESCo possono operare in modo sinergico. I risultati emersi sono l’occasione di una riflessione che ci sembra interessante condividere.

___________________________________________________________________________________________________________________________________

Gli EGE sono figure centrali del mercato dell’efficienza poiché operano in modo trasversale in tutti i settori al servizio di grandi imprese, energivori e PMI per un complessivo 60%, mentre la parte restante si divide tra PA e qualche privato.

Le competenze di cui gli EGE sono portatori possono farli assomigliare a delle ESCo “senza portafoglio”. Dal sondaggio risulta che il 64% opera come libero professionista e che quasi 1 su 3 considera le ESCo dei  competitor.

La collaborazione tra EGE ed ESCo può invece portare a sviluppi notevoli.

La necessità di operare in partnership è del resto confermata anche dai numeri. La primaria occupazione degli EGE continua ad essere la realizzazione di consulenze o per la certificazione ISO 50001, di cui si sono occupati 4 EGE su 10, o soprattutto per la stesura di diagnosi energetiche, che quasi 9 EGE su 10 hanno realizzato negli ultimi 12 mesi. Proprio le proposte di efficientamento evidenziate dalle diagnosi energetiche dovrebbero essere il punto di partenza del lavoro delle ESCo, soprattutto di quelle (poche) come Samandel, che sono focalizzate sulla realizzazione degli investimenti. Questa sinergia di intenti potrebbe essere proficua per convincere all’azione quel 29% di imprese che dopo la diagnosi non hanno realizzato nessuno degli interventi di efficientamento individuati, o il quasi 40% di clienti con cui gli EGE hanno mantenuti rapporti saltuari o addirittura nessun rapporto.

Inoltre, nonostante 9 EGE su 10 siano convinti che l’Energy Performance Contract sia uno strumento valido per la promozione dell’efficienza nelle aziende, ben 4 su 10 non hanno partecipato ad alcun progetto finanziato in questo modo, con il risultato di perdere un’opportunità significativa non solo in termini di esperienza professionale, ma anche di guadagno economico.

Il contratto di rendimento energetico dovrebbe sempre essere la prima opzione da prendere in considerazione per la realizzazione di un investimento in efficienza energetica. Purtroppo solo 9 EGE su 100 propongono questa opportunità ai loro clienti.

Nel momento in cui tutti gli EGE utilizzeranno in modo sistematico e continuativo il contratto di rendimento energetico come soluzione prioritaria per l’implementazione degli interventi di efficienza energetica, il mercato aumenterà notevolmente il numero di interventi realizzati a tutto beneficio dei clienti finali, delle professionalità che operano nel settore ed in generale del sistema paese.

 

Taggato , , , . Aggiungi ai preferiti : permalink.

I commenti sono chiusi.