Semplificazione delle procedure e mix energetico: la parola a Silvia Fregolent – Italia Viva

Silvia Fregolent Italia Viva – candidata come Senatrice per il Terzo Polo alle elezioni 2022

Intervista di Micaela Ancora

Continuiamo con le interviste ai candidati alle elezioni 2022. Abbiamo sentito Silvia Fregolent che corre con Carlo Calenda.

In caso di elezione ha un obiettivo prioritario in materia di energia che vuole raggiungere?

Semplificare le procedure. Sembra un’affermazione eccessivamente burocratica ma è ciò di cui abbiamo bisogno oggi. Nonostante siano arrivati fondi dal PNRR non possiamo fare il passo di qualità: ancora oggi poter installare impianti rinnovabili in questo Paese è una chimera. Nonostante i decreti semplificazioni del Governo che hanno in parte accorciato i tempi, per ottenere le opportune autorizzazioni si deve aspettare più del dovuto. Ne deriva che ancora oggi la burocrazia rende molto complicato l’affermarsi dell’autoproduzione e delle rinnovabili. Non parlo di nucleare, non parlo di gas, ma di rinnovabili su cui tutti sono concordi essere essenziali, ne abbiamo bisogno ma ricevono degli stop inammissibili. Su questi punti, se sarò confermata, lavorerò con fermezza.

Cosa prevede il Programma proposto dalla sua forza politica? Mi riferisco in particolare alle proposte per ridurre il problema della dipendenza energetica da terzi.

 La lista Azione di Calenda ha nel suo Programma l’obiettivo di realizzare un mix energetico maturo per un Paese industriale come il nostro. Considerando la crisi energetica di questo momento, puntiamo sul portare avanti tre misure: nel breve termine importare gas da altri paesi europei, procedere con i rigassificatori ed autorizzare le domande sulle rinnovabili che sono in attesa di autorizzazioni da anni. Nel medio periodo procedere alle trivellazioni del nostro gas (per avere nuove autorizzazioni di procedere alle trivellazioni ci vogliono anni). Nel lungo periodo procedere con la ricerca sul nucleare pulito.

Bisogna capire che la transizione ecologica è ormai irreversibile non solo perché abbiamo ricevuto soldi dall’Europa anche sotto questo capitolo ma perché l’Ue entro il 2030 prevede il 55% in meno di emissione rispetto a quelle del 1990. I cambiamenti climatici li stiamo già subendo basti pensare all’ultimo inverno ed estate. Ci sono molte tecnologie a disposizione per poter intervenire e su altre la ricerca va incrementata.

Ha accennato al nucleare pulito. Secondo lei su cosa dobbiamo puntare in futuro: efficienza energetica e rinnovabili o fonti fossili nazionali e nucleare?

Penso che ci debba essere tutto. Il gas proveniente dai nostri giacimenti, il nucleare di nuova generazione e le rinnovabili, ora bloccate dalle sovraintendenze regionali e dalle Regioni stesse che continuano a dire no ai parchi solari ed eolici. È inconcepibile che oggigiorno per l’allacciamento alla rete sono necessari 2 anni e per le autorizzazioni anche più (4 anni in media per i parchi solari, per un parco eolico a terra 6 e per l’off shore 9). È intollerabile perché le tecnologie evolvono e quando si autorizza un parco ormai è già tecnologicamente vecchio.

Come vede l’attuale meccanismo di incentivazione?

 Sul superbonus ci vuole un’analisi seria. Benvenga il risparmio energetico con una cessione del credito obbligatoria per le banche con un tracciamento puntuale così da garantire la trasparenza. Altrimenti si hanno le truffe come si sono avute per i certificati bianchi. A mio parere tutta la materia relativa agli incentivi deve essere rivista dove non ha funzionato, senza pensare ad eliminarla. Ci vuole qualcosa di più strutturale, lineare e permanente così si fornisce a chi vuole usufruire degli incentivi delle certezze senza lasciarli, come accade ora soprattutto con il superbonus, nella tempesta perfetta.

Aggiungi ai preferiti : permalink.

I commenti sono chiusi.