di Dario Di Santo
Dalla newsletter FIRE del 28 febbraio.
Nella proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima si prevedono investimenti aggiuntivi per 184 miliardi di euro rispetto allo scenario a politiche correnti, che si fonda su 1.008 miliardi di euro di costi cumulati dal 2017 al 2030. Si parla dunque di poco meno del 20% di risorse supplementari da stanziare. Esse sono prevalentemente collegate agli edifici per la parte di efficienza energetica – circa 98 mld € –, mentre il sistema elettrico (generazione e reti) si attesta a 52 mld € e i trasporti a 27 mld € (che partono però da una quota business as usual pari a 732 mld €). Si tratta di cifre rilevanti, visto che sono nell’ordine del PIL del nostro Paese.
In genere nei dibattiti sul PNIEC si parla molto di obiettivi e incentivi, ma vorrei richiamare l’attenzione sul tema delle risorse private da mobilitare. Se finora l’efficienza energetica è stata prevalentemente finanziata con risorse proprie (equity) da parte di imprese e famiglie, le somme citate richiedono un ruolo crescente del finanziamento tramite terzi. Inoltre, gli interventi su edifici, trasporti, generazione e reti presentano in genere tempi di ritorno degli investimenti piuttosto lunghi, elemento che dovrebbe stimolare una maggiore attenzione alla valutazione degli investimenti stessi, dunque alla gestione dei rischi e alla misura e verifica (M&V) dei risparmi energetici, principale fonte di remunerazione economica.
Non è un caso se la Commissione europea e diverse agenzie intergovernative negli ultimi anni abbiano avviato iniziative volte a creare le condizioni per favorire la mobilitazione delle risorse private e il finanziamento di progetti di efficientamento energetico. La Commissione ha, ad esempio, creato l’EEFIG (gruppo delle istituzioni finanziarie per l’efficienza energetica), di cui FIRE fa parte, che fra l’altro ha portato alla pubblicazione dell’Underwriting toolkit (strumento mirato alle istituzioni finanziarie) e della piattaforma DEEP che raccoglie progetti realizzati in Europa in un’ottica di riduzione dei rischi (o de-risking). Fra gli spin-off dell’EEFIG ci sono anche i Forum degli investimenti in energia sostenibile (SEI), che hanno promosso incontri fra le istituzioni finanziarie e gli altri stakeholder nei vari Paesi Membri. FIRE ha collaborato all’organizzazione degli incontri italiani, i cui atti sono disponibili nel sito web dedicato. Non sono solo presentazioni, ma anche e soprattutto i risultati dei gruppi di lavoro specifici attivati su edifici pubblici e privati, de-risking e mutui verdi.
Fra gli aspetti più interessanti emersi dalla discussione nei Forum SEI cito il building renovation passport (tenere traccia degli interventi di riqualificazione dell’edificio nel tempo), gli one-stop shop (sportelli unici per offrire servizi chiavi in mano sulla riqualificazione dell’edilizia), la necessità di rafforzare la raccolta dati e l’M&V, l’importanza di promuovere informazione, qualificazione degli amministratori di condominio e dei funzionari pubblici, capitalizzazione delle ESCO, e tipizzazione dei contratti EPC all’interno del codice degli appalti (senza sacrificarne la flessibilità). Tra l’altro si tratta in parte di aspetti promossi dalle nuove direttive sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD III) e sull’efficienza energetica (EED II).
La FIRE, oltreché tramite l’EEFIG, è attiva su diversi progetti inerenti allo sviluppo del finanziamento tramite terzi e dell’EPC. Il progetto ESI Europe sta mettendo a punto un contratto tipo con assicurazione sui risparmi garantiti nell’EPC. M-Benefits sta sviluppando strumenti per la quantificazione dei benefici non energetici (utili sia per accrescere il valore degli investimenti in efficienza energetica che per ridurne i rischi). L’Investor confidence project (ICP) mette a disposizione una certificazione per interventi di riqualificazione energetica investment ready. Il protocollo IPMVP, infine, consente di affrontare il tema della misura e verifica dei risparmi nel modo più appropriato. Torneremo su queste iniziative nelle prossime settimane, per approfondirle e mostrare come trarne giovamento.
Si segnala, intanto, che, il 13 marzo p.v., FIRE e FEDERESCO organizzano il Convegno: