Soluzioni per l’efficienza energetica e strumenti per stimolare gli investimenti

Francesco Boccia, FIRE

Nel 2020 gli investimenti in efficienza energetica hanno subito una riduzione stimata del 9% (IEA), dato allarmante nell’ottica della riduzione delle emissioni di GHG, alla quale l’efficienza energetica dovrebbe contribuire per il 40% nei prossimi 20 anni (IEA). È quindi necessario avere a disposizione degli strumenti che possano garantire un maggiore stimolo al settore e permettano una rapida ripartenza degli investimenti.

In relazione a queste tematiche FIRE è attiva in una serie di azioni illustrate dall’ing. Boccia nell’articolo pubblicato sulla rivista del CTI Energia e Dintorni.

 

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Nel 2020 gli investimenti in efficienza energetica hanno subito una riduzione stimata del 9% (IEA), dato allarmante nell’ottica della riduzione delle emissioni di GHG, alla quale l’efficienza energetica dovrebbe contribuire per il 40% nei prossimi 20 anni (IEA). È quindi necessario avere a disposizione degli strumenti che possano garantire un maggiore stimolo al settore e permettano una rapida ripartenza degli investimenti.

In relazione a queste tematiche FIRE è attiva in una serie di progetti europei tra i quali il progetto ESI Europe che punta stimolare gli investimenti nei progetti di efficienza energetica nel settore privato. Il progetto propone GoSafe with ESI, un modello contrattuale a prestazioni garantite che si distingue dai contratti EPC per alcuni aspetti tra i quali:

  • un contratto standardizzato con saldo al collaudo (con clausole prestazionali e penali in caso di mancato raggiungimento dei risparmi definiti);
  • un ente di validazione indipendente di terza parte (che valida il progetto e il collaudo e svolge il ruolo di arbitro in caso di controversie);
  • un’assicurazione a copertura dei risparmi definiti contrattualmente (che interviene nel caso in cui il fornitore non adempia agli obblighi contrattuali).

In questo modo si riduce il rischio percepito dal cliente, che ha la certezza dei risultati promessi in fase di offerta e può inoltre accedere più facilmente al finanziamento di terzi laddove desiderato.

 

Ulteriore stimolo agli investimenti può essere conseguito valutando i benefici multipli associati agli interventi di efficienza energetica (e.g. riduzione delle emissioni, dei costi, miglioramento dell’immagine aziendale, della qualità, etc.); il tema è sviluppato nell’ambito del progetto europeo M-Benefits. La loro quantificazione, oltre a ridurre ulteriormente il rischio percepito, migliora gli indicatori tipici dell’analisi costi-benefici, incrementando il ritorno atteso dall’investimento. Questo diventa fondamentale anche in relazione alla diffusione della generazione distribuita e delle FER che, avendo un costo equivalente dell’energia più basso, renderanno meno conveniente investire in efficienza energetica senza considerare anche questi aspetti.

Un’ultima considerazione è relativa al progetto europeo ICCEE, che punta a migliorare l’efficienza energetica nella catena del freddo nel settore alimentare. Il focus introdotto dal progetto è quello di utilizzare un approccio olistico, portando avanti un’analisi a livello di sistema, non focalizzata sulle singole aziende che costituiscono la catena del freddo. Con questa visione d’insieme, infatti, è possibile implementare soluzioni altrimenti non individuabili, e massimizzare il risparmio energetico lungo l’intera catena. Il risultato è l’incremento dei risparmi conseguibili fino al 10% in più rispetto ad un approccio focalizzato sulla singola azienda. Si sta valutando di estendere il progetto anche ad altri settori, in particolare a quello farmaceutico.

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