articolo di Daniele Forni – FIRE
Misurare i risparmi energetici, idrici, le minori emissioni e i relativi controvalori economici è un’attività fondamentale nella gestione dell’energia, in generale ed in sistemi di gestione certificati ISO 50001, nella richiesta di contributi (per esempio i certificati bianchi), nei contratti a garanzia di prestazione, ma anche nel rendicontare ai decisori i reali risparmi ottenuti e quindi i tassi di rendimento economici degli interventi di efficienza energetica.
I temi sono stati affrontati da Daniele Forni, nell’articolo pubblicato nella newsletter FIRE del 15 novembre.
Il risparmio non si può misurare direttamente, in quanto è l’assenza di un consumo; si deve ricorrere alla differenza tra prima e dopo la realizzazione dell’intervento di efficienza, avendo l’accortezza di introdurre appropriati aggiustamenti per rendere comparabili i due periodi.
A queste necessità rispondono il protocollo IPMVP ed in parallelo le norme ISO: per le organizzazioni la ISO 50015, pubblicata a fine 2014 e per i progetti la ISO 17741, pubblicata a fine 2016. Sono presenti anche altre norme ISO in qualche modo legate alla misura e verifica dei risparmi (es. ISO 50006 o la ISO 50047).
Il protocollo IPMVP è nato nel 1997 dall’internazionalizzazione del protocollo nord americano di misura e verifica, predisposto dal Department of Energy degli USA, per codificare le modalità di valutazione dei risparmi nei contratti a garanzia di risultato (EPC) delle ESCO, rendendo la valutazione più trasparente, condivisa e robusta. L’IPMVP è costantemente aggiornato e dopo la versione IPMVP Concetti base 2014, già tradotta in Italiano da FIRE (partner di EVO), insieme a Statistica e incertezza per IPMVP 2014, è disponibile dalla scorsa settimana anche Concetti base 2016 (la cui traduzione italiana è sempre a cura di FIRE). Entrambe le pubblicazioni sono liberamente scaricabili, previa registrazione gratuita come “document access”.
Le maggiori novità di Concetti base 2016 riguardano le definizioni, ora più armonizzate con quelle della famiglia ISO 50000 in modo da essere più facilmente utilizzabili all’interno dei sistemi di gestione dell’energia conformi alla ISO 50001. Tra le opzioni per la valutazione dei risparmi, oltre al “consumo evitato” (l’approccio più comune, che valuta il risparmio sottraendo il consumo misurato dopo l’intervento al consumo che ci sarebbe stato senza intervento di efficienza) e al “risparmio normalizzato” (in cui il consumo di riferimento e quello dopo l’intervento di efficienza vengono adattati a condizioni particolarmente rappresentative, come ad esempio l’ “anno tipo”), è stato aggiunto anche il back-casting, utile quando si hanno dati di riferimento la cui modellazione aumenterebbe l’incertezza e/o si vogliono riportare i periodi successivi a quello di riferimento, avendo anche il vantaggio di poter direttamente comparare tra di loro i risparmi di periodi diversi. Con l’edizione 2016 inoltre è stato anche specificato che l’opzione C, per la valutazione dei risparmi dell’intero impianto/sito/struttura, a valle del contatore di energia elettrica, gas, etc. del distributore/venditore, può essere applicata a risparmi sotto il 10% del consumo totale, ovviamente se l’incertezza è accettabile. Questo permette di ampliare l’applicabilità dell’IPMVP in combinazione o meno con l’approccio dei periodi di misurazione contigui.
FIRE organizza corsi ufficiali IPMVP: introduttivi (L2) e corsi per la certificazione CMVP.
I CMVP sono a oggi 4800 nel mondo e 120 in Italia.
Solo FIRE può rilasciare la certificazione CMVP in Italia, valida a livello internazionale!
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