di Cinzia Fantoni, energy manager – GEWISS
La sostenibilità e la transizione energetica diventano nuove variabili da tener presente nell’attività di energy management. Si configurano, infatti, come un ulteriore step nel processo di continua evoluzione dell’attività stessa.
Un facilitatore di questo processo di evoluzione è la collocazione organizzativa dell’energy manager: nel caso di Gewiss è entrato a far parte della squadra QHSE, responsabile della gestione del progetto sostenibilità, favorendone quindi più ampia visibilità all’interno dell’azienda e una maggiore integrazione nello sviluppo delle sue attività. Ne parla in questo articolo Cinzia Fatoni, energy manager di GEWISS.
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Gewiss ha sempre posto la massima attenzione alla gestione delle risorse energetiche: dall’ottenimento nel 1998 della certificazione ISO 14001 ad oggi è continuo il processo di miglioramento dell’efficienza, indispensabile per mantenere la competitività.
La figura dell’energy manager, inizialmente obbligatoria per il superamento delle soglie di consumo e ora non più formalmente necessaria per i risparmi conseguiti, viene mantenuta in azienda come supporto al processo di continuo miglioramento per garantire, oltre ai risparmi energetici e alla riduzione dell’impatto ambientale, anche risultati economici tangibili.
Dal 2010 è stato avviato un progetto di efficienza energetica in accompagnamento allo sviluppo della lean manufacturing; il rinnovo delle attrezzature di processo e servizio ha ottenuto significativi risultati di efficienza energetica e adeguamento alle migliori tecnologie. Tale processo è diventato parte integrante e continuativa nelle attività dell’azienda, grazie al supporto dello standard ISO 50001 a cui Gewiss si è certificata nel 2020.
Inoltre, recentemente la spinta del mercato ha portato alla definizione del nuovo sustainability project, con obiettivi ben precisi:
- allineare l’intera filiera ai principi di sostenibilità, focalizzandosi sullo sviluppo di prodotti ecosostenibili;
- individuare soluzioni per il risparmio energetico;
- ridurre rifiuti ed emissioni;
- migliorare ulteriormente la gestione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro.
La sostenibilità e la transizione energetica diventano quindi nuovi temi anche nell’attività di energy management. Si configurano, infatti, come un ulteriore step nel processo di continua evoluzione dell’attività e rappresentano una nuova sfida da cogliere per nuovi traguardi raggiungibili solo attraverso le solide basi di energy management consolidate nel corso del tempo: monitoraggio dei consumi, capacità di gestione dei dati e dei modelli statistici, conoscenze delle tecnologie dei processi, delle normative, dei mercati energetici e delle strutture contrattuali di acquisto, conoscenza dei meccanismi incentivanti e delle tecnologie di auto produzione da energie rinnovabili.
Il monitoraggio costante dei dati energetici e degli indicatori permette di anticipare guasti o malfunzionamenti delle macchine, individuare le variazioni nei consumi riconducendole alla baseline, quantificare e confrontare gli effetti di un miglioramento tecnologico e, infine, misurare l’effetto delle azioni eseguite. La visione in termini di sostenibilità porta l’energy manager a modificare le modalità di presentazione dei dati, piani e risultati allineandoli agli standard internazionali ed esprimendoli in tonnellate di Co2 equivalente.
Il supporto che l’energy manager fornisce ai vari settori aziendali si arricchisce di questi elementi che possono facilitare gli investimenti per interventi quali, a titolo esemplificativo, la scelta di sostituzione dei frigoriferi di processo con modelli con gas a basso impatto emissivo, sfruttando il calore di recupero per la riduzione dei consumi di metano; o, ancora, la revisione più ampia dei circuiti anziché la sostituzione punto a punto delle pompe idrauliche – solo per citare le più recenti attività sviluppate.
L’efficienza energetica rimane ancora il motore trainante per le sue ricadute immediate sui processi dell’azienda ma deve essere affiancata dalla valutazione di fattibilità dei sistemi di autoproduzione di energia, per poter garantire indipendenza e stabilità nei costi nel tempo oltre che assicurare ricadute positive nella riduzione delle emissioni.
La situazione attuale dei prezzi e della disponibilità delle materie prime crea, infatti, un momento senza precedenti e anche le valutazioni economiche delle soluzioni proposte dall’energy manager devono essere sempre più flessibili, complete e costruite sui più diversi scenari per avere maggior consapevolezza dei progetti intrapresi.
Un facilitatore del processo di evoluzione diviene anche la collocazione organizzativa dell’energy manager: nel caso di Gewiss l’energy manager è entrato a far parte della squadra QHSE, responsabile della gestione del progetto sostenibilità, favorendo quindi più ampia visibilità all’interno dell’azienda e una maggiore integrazione nello sviluppo delle attività.
Il supporto dell’energy manager all’azienda può spingersi anche in ambiti in precedenza poco esplorati. L’analisi del ciclo di vita del prodotto (analisi LCA) deve considerare anche l’energia, generando un nuovo approccio già nella fase di design del prodotto, con possibili ricadute positive nell’individuazione di nuove opportunità di innovazione tecnologica.
In Gewiss l’attenzione all’efficienza si spinge sempre più a valle del processo produttivo ideando e fornendo al mercato prodotti pensati sia per supportare la transizione energetica, come nel caso dello sviluppo delle colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, sia per incentivare l’efficienza energetica, come nel caso degli apparecchi di illuminazione a LED e le soluzioni per la domotica.
Infine, l’attività si spinge fino a tutti gli stakeholder aziendali, con il coinvolgimento diretto di partner e clienti in iniziative di formazione ed informazione finalizzate ad un uso più consapevole di tutti i servizi e di tutte le soluzioni che possono contribuire ad una gestione più efficiente dell’energia.