di Livio De Chicchis
Aumento del contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta per le imprese energivore e non, detrazioni fiscali, sgravio per l’acquisto di case in classe energetica A o B. Sono diverse le novità che la Legge di Bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n.197), entrata in vigore lo scorso 1° gennaio, ha introdotto per il mercato dell’energia. Le spiega l’ing. De Chicchis nell’articolo di apertura della newsletter FIRE di metà gennaio.
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Sono diverse le novità che la Legge di Bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n.197), entrata in vigore lo scorso 1° gennaio, ha introdotto per il mercato dell’energia.
Le principali misure, contenute nei primi articoli del testo (dai commi 2 a 19), sono state messe in campo per alleviare i costi dell’energia per imprese e cittadini, perlopiù prorogando ed estendendo disposizioni già in vigore quali i crediti d’imposta per gli acquisti di energia elettrica e gas naturale da parte delle imprese, l’azzeramento degli oneri generali di sistema nel settore elettrico e il bonus sociale per le bollette. Nello specifico:
- il contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta per le imprese energivore (che ricordiamo devono aver subito un incremento superiore al 30% dei costi per kWh della componente energia elettrica nel quarto trimestre 2022 rispetto al medesimo periodo del 2019) viene portato dal 40 al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata e effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2023, oltre che per l’energia elettrica prodotta e autoconsumata nello stesso arco temporale. Per le imprese non energivore dotate di un contatore di potenza disponibile almeno pari a 4,5 kW il credito sale dal 30 al 35%. Per quanto riguarda il gas naturale, l’aliquota di credito d’imposta viene innalzata al 45% della spesa sostenuta sia per le imprese gasivore che non.
- Per il primo trimestre del 2023 vengono azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW.
- L’utilizzo di gas metano in combustione per usi civili e industriali viene assoggettato a un’aliquota IVA del 5%, che si applica anche alla produzione di energia termica in un contratto di servizio energia e alle forniture di servizi di teleriscaldamento.
- La soglia ISEE al di sotto della quale vengono riconosciute le tariffe per la fornitura elettrica ai clienti domestici economicamente svantaggiati viene elevata da 12.000 a 15.000 euro.
Sempre a proposito di IVA, l’imposta sul pellet è stata ridotta dal 22 al 10% nel 2023 (comma 73)
Lato operatori energetici, viene applicato un tetto sui ricavi di mercato ottenuti dalla produzione dell’energia elettrica attraverso un meccanismo di compensazione (commi da 30 a 38) e un nuovo contributo sugli extraprofitti dei venditori di elettricità o prodotti energetici, determinato applicando un’aliquota pari al 50% dell’imponibile IRES (commi da 115 a 121).
Una importante novità per il mercato edilizio riguarda lo sgravio per l’acquisto di case in classe energetica A o B vendute dalle imprese costruttrici, per il quale è possibile usufruire della detrazione Irpef del 50% dell’IVA sull’acquisto. Questo è un primo passo in vista della revisione finale della direttiva EPBD, ormai alle batture finali, che si prevede dia una significativa scossa al comparto.
Un ambito ormai storicamente affrontato all’interno delle leggi di Bilancio annuali è quello delle detrazioni fiscali. Quest’anno l’attenzione è ovviamente rivolta al Superbonus, che come noto dal 2023 vedrà l’aliquota di detrazione ridotta al 90%. Coloro i quali hanno presentato la CILA entro il 31 dicembre 2022 (non più il 25 novembre) possono in ogni caso continuare a beneficiare della detrazione del 110% a patto che la delibera assembleare che ha ratificato la realizzazione dei lavori sia stata adottata entro il 18 novembre 2022. Continua ad essere applicata l’aliquota del 110% anche per gli interventi non in ambito condominiale con CILA antecedente il 25 novembre 2022 e per interventi comportanti la demolizione e ricostruzione di edifici per i quali al 31 dicembre 2022 sia stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo (comma 894).
Per quanto riguarda le altre detrazioni, viene confermato l’Ecobonus fino al 2024 con aliquote di detrazione pari al 50 o 65% in funzione degli interventi, così come il bonus casa per gli interventi di ristrutturazione edilizia con detrazioni pari al 50% fino a 96.000 euro. L’agevolazione del 75% per gli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche viene prorogata al 2025, mentre decade definitivamente il bonus facciate. Infine, il bonus mobili per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici efficienti per edifici in fase di ristrutturazioni viene potenziato alzando l’importo massimo di spesa a 8.000 euro per il 2023.
Per riqualificare gli edifici da un punto di vista energetico è fondamentale che questi strumenti di supporto siano efficienti (ossia in grado di sfruttare al meglio le risorse economiche) ed efficaci (capaci di conseguire risultati per tutti gli attori coinvolti), motivo per il quale FIRE e GBC Italia, in collaborazione con il coordinamento FREE, hanno organizzato un webinar il prossimo 19 gennaio per discutere di proposte per migliorare il pacchetto delle detrazioni fiscali per la riqualificazione edilizia, a partire dal superbonus (qui il link per iscriversi).