di Dario Di Santo
Confindustria, con la collaborazione di FIRE, ha predisposto un documento di proposte per lo schema dei certificati bianchi con il fine di rilanciare il meccanismo da tempo in difficoltà ma considerato ancora valido (basti ricordare che il Piano nazionale integrato energia e clima continua a prevederne un ruolo importante in ottica 2030). Il documento nasce da un gruppo di lavoro di Confindustria dove erano rappresentati sia la domanda, ossia i distributori di elettricità e gas, sia l’offerta, ossia imprese ed ESCO.
Nella presentazione che segue l’ing. Di Santo ha illustrato le principali proposte per lo schema dei certificati bianchi tracciate nel documento Confindustria-FIRE, tra cui quella di definire delle linee guida ed un contributo tariffario che non lasci i distributori senza copertura dei costi sostenuti o in crisi di liquidità (costo TEE virtuali, coefficiente obbligo minimo, etc.).