di Stefano Montini, Energy Manager – Duferco Travi e Profilati
Come opera un energy manager del settore siderurgico? Lo racconta in questo articolo l’ing. Montini, che, tra l’altro, parla degli strumenti che l’azienda sta utilizzando per far fronte a questo momento storico: “L’impatto di quella che abbiamo ribattezzato come “tempesta perfetta” è stato a dir poco impetuoso, il rincaro per noi grandi energivori è stato molto più alto dei numeri che circolano” afferma Montini “per questo abbiamo dovuto adeguarci e opporre misure straordinarie”.
Duferco è stata la prima azienda italiana a concludere nel 2019 un PPA eolico.
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Duferco è un Gruppo Internazionale, nato nel 1979, con un core business siderurgico, ma che nel corso degli anni ha sviluppato altri business diversificati nei settori Energia, Shipping e Innovazione.
Il settore più energivoro del Gruppo è decisamente quello siderurgico che conta in Italia 4 stabilimenti di cui il principale per volumi produttivi e consumi energetici è l’acciaieria di San Zeno Naviglio (BS), gli altri siti sono Pallanzeno (VB), San Giovanni Valdarno (AR) e Pace del Mela (ME).
Ruolo dell’energy manager e sinergie aziendali
La mia idea di energy manager rispecchia una figura professionale che nelle tantissime specifiche variabili (mercato, consumi, servizi TERNA, normative), sappia analizzare con lucidità le situazioni costruendo un processo informativo e decisionale veloce ed efficace.
L’attività di energy management in Duferco Travi e Profilati è supportata da un Team di colleghi di Duferco Energia e da consulenti di primo livello, con il quale ci coordiniamo quotidianamente, riuscendo a studiare e analizzare tutti i lati di questo lavoro la cui variabilità costante è la sua maggior caratteristica, ma anche l’indicatore primario della sua difficoltà.
La collaborazione con gli altri team aziendali è fondamentale e negli ultimi 2 anni abbiamo organizzato parecchie riunioni per aggiornare tutti sullo status quo del problema energetico e dei suoi costi; devo dire che i miei colleghi sono sempre molto proattivi e particolarmente curiosi e questo ha innescato un circolo virtuoso di flusso di informazioni all’interno dell’azienda.
Sinceramente, in Duferco il tema energia, efficientamento e decarbonizzazione è conosciuto in maniera competente e approfondita dagli azionisti di maggioranza: dalla famiglia Gozzi e, a cascata, alla direzione e management.
Questa è una fortuna assoluta che credo di avere, perché in questo modo il processo decisionale è in assoluto più rapido e razionale, a beneficio di tutta l’azienda.
L’impatto di quella che abbiamo ribattezzato come “tempesta perfetta” è stato a dir poco impetuoso, il rincaro per noi grandi energivori è stato molto più alto dei numeri che circolano e per questo abbiamo dovuto adeguarci e opporre misure straordinarie.
La prima strategia è stata quella di effettuare, con discreto anticipo, operazioni mirate di copertura fissando i prezzi di Power e Gas.
La seconda, più dolorosa, è stata il variare della marcia produttiva in base ai costi dell’energia definiti in MGP (mercato del giorno prima); entrambe proseguiranno, anche in seguito all’entrata in vigore del Capacity Market, almeno fino al mese di aprile.
Efficientamento energetico tra PPA, energia rinnovabile e intelligenza artificiale
I consumi di tutti gli stabilimenti del Gruppo superano i 500 GWh e i costi energetici, oramai stabilmente sul podio dei costi di produzione, pesano quasi il 20% del fatturato aziendale.
L’attenzione all’efficientamento energetico diventa per noi vitale; negli ultimi anni abbiamo lavorato molto per diminuire i consumi di gas naturale; ciò ci permette parallelamente di diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera.
Credo fermamente che le nuove tecnologie digitali siano essenziali per misurare e valutare le situazioni per poi facilitare, sulla base di dati solidi, il processo decisionale.
Su questa linea il nuovo Laminatoio di Brescia sarà dotato di oltre 10.000 sensori.
La nostra nuova frontiera è l’intelligenza artificiale su cui Duferco sta puntando decisamente anche sul lato energia.
Nello stabilimento siciliano di Pace del Mela abbiamo 5 MW fotovoltaici in autoproduzione, che coprono quasi 1/4 dei consumi del Laminatoio travi,uno degli impianti a tetto industriali più grandi d’Italia. Inoltre, è in conclusione lo studio di fattibilità per pannellare il nuovo Laminatoio di San Zeno Naviglio con 2 MW di energia rinnovabile.
Siamo molto orgogliosi di essere stati la prima azienda italiana a concludere nel 2019 un PPA eolico;un altro di dimensioni superiori è di prossima definizione.
Questa politica lungimirante si concretizzerà rendendo il già citato nuovo Laminatoio: il primo e unico in Europa a consumare esclusivamente energia verde.
Stiamo, inoltre, ultimando la riconversione a LED delle luci di tutti i capannoni degli stabilimenti: alla fine dei lavori saranno più di 1.000 le luci sostituite.
Transizione energetica delle industrie Hard to abate: idrogeno e innovazione
Il settore dell’acciaio da forno elettrico è definito forse impropriamente “Hard to abate” in quanto, a differenza del ciclo integrale con altoforni, è per sua definizione già elettrificato nei suoi consumi maggiori; certo è vero che possiamo ulteriormente migliorare e su questi punti abbiamo impostato uno studio sul futuro utilizzo dell’idrogeno nei forni di riscaldo dei Laminatoi, principale fonte di emissioni di CO2 in atmosfera, in quanto utilizzano gas metano e la loro elettrificazione è pressoché impossibile.
Il nuovo forno del Laminatoio di San Zeno Naviglio sarà predisposto per poter utilizzare idrogeno con metano (blended circa al 15%) e anche sugli altri stabilimenti stiamo lavorando a progetti per utilizzare l’idrogeno “verde” cioè prodotto con fonti energetiche “pulite”.
Per l’acciaieria è in fase avanzata la sperimentazione di un polimero della plastica che possa sostituire l’antracite nel processo di fusione del Forno EAF; dalle prime prove sembrerebbe che ci possa essere anche qui un risparmio a due cifre percentuali per le emissioni di CO2 in atmosfera.
L’obiettivo che ci arriva dagli azionisti è semplice quanto sfidante: il settore siderurgico di Duferco dovrà essere sempre più orientato alla sostenibilità attraverso l’energia rinnovabile e l’innovazione tecnologica!
Il traguardo è più vicino di quanto si pensi, la corsa è già partita e lavoreremo duro per raggiungerlo.
Quaranta anni fa ENEA finanziò una sperimentazione sul preriscaldo della carica mediante recupero di calore dal quarto foro del forno elettrico; i risultati furono del tutto negativi per incendio della carica e mancata caduta nel forno.
Cosa è successo in questi anni sul recupero di calore dal quarto foro per uso nel processo o all’esterno?
L’impianto con ORC sta avendo repliche?