Dopo la pausa estiva ripartiamo da ESI!

di Francesco Boccia

Quello dell’efficienza energetica è un tema attualmente molto sentito, tanto che l’IEA la definisce come il primo combustibile: rappresenta uno strumento, disponibile in egual misura per tutti i paesi, ai fini della riduzione dei consumi e, di conseguenza, delle emissioni di gas serra (GHG, Greenhouse Gases).

Secondo quanto emerge dal report Energy Efficiency 2020 il miglioramento dell’intensità energetica a livello globale, già in declino a partire dal 2015, subirà un’ulteriore contrazione a causa della pandemia da Covid-19, passando da un miglioramento dell’1,6% del 2019 ad un valore pari a 0,8% del 2020. Il tutto associato, sempre sulla base del report firmato IEA, ad una riduzione degli investimenti in efficienza energetica di circa il 9%.

Tale riduzione però va in contrasto con il ruolo di primo piano che questa dovrà ricoprire nei prossimi anni. Per contrastare questa situazione risulta, quindi, è necessario avere a disposizione degli strumenti che permettano di stimolare questo settore garantendo una ripartenza degli investimenti. Proprio qui va ad inquadrarsi il progetto ESI Europe che punta a stimolare gli investimenti nei progetti di efficienza energetica nel settore privato.

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L’efficienza energetica è un concetto di non immediata comprensione, anche perché risulta non semplice da misurare; un sistema è energeticamente più efficiente rispetto ad un altro se, a parità di risultati, permette di consumare meno energia: risulta complesso andare a misurare una riduzione di consumo, cioè un consumo che non c’è più. Il risparmio energetico è una conseguenza di un incremento dell’efficienza di un sistema ma, in generale, una riduzione dei consumi può essere dovuta ad altri fattori (es. clima più mite, minore produzione, etc.) e non a un aumento di efficienza.

Quello dell’efficienza energetica è un tema attualmente molto sentito; l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA, International Energy Agency) la definisce come il primo combustibile: rappresenta uno strumento, disponibile in egual misura per tutti i paesi, ai fini della riduzione dei consumi e, di conseguenza, delle emissioni di gas serra (GHG, Greenhouse Gases). Non a caso, infatti, come riportato nell’ultimo report IEA “Energy Efficiency 2020”, l’efficienza energetica dovrebbe avere un ruolo chiave nella riduzione dei GHG nei prossimi 20 anni contribuendo per il 40% al loro abbattimento.

Un parametro che può essere impiegato, con le dovute cautele, per tener traccia dell’incremento dell’efficienza energetica è l’intensità energetica definita come il rapporto tra il consumo interno lordo di energia (CIL) di una determinata economia e il PIL. Con le dovute cautele in quanto è un indicatore essenzialmente di natura economica e non influenzato soltanto dall’efficienza energetica ma anche, tra gli altri, da aspetti legati al tessuto economico, industriale, sociale ed ambientale. Secondo quanto emerge dal report IEA precedentemente citato, il miglioramento dell’intensità energetica a livello globale, già in declino a partire dal 2015, subirà un’ulteriore contrazione a causa della pandemia da Covid-19, passando da un miglioramento dell’1,6% del 2019 ad un valore pari a 0,8% del 2020. Il tutto associato, sempre sulla base del report, ad una riduzione degli investimenti in efficienza energetica di circa il 9%.

Appare chiaro, quindi, che una riduzione degli investimenti in efficienza energetica va in contrasto con il ruolo di primo piano che questa dovrà ricoprire nei prossimi anni. Per contrastare questa situazione risulta quindi necessario avere a disposizione degli strumenti che permettano di stimolare questo settore garantendo una ripartenza degli investimenti. In questo ambito va ad inquadrarsi il progetto ESI Europe che punta a stimolare gli investimenti nei progetti di efficienza energetica nel settore privato. Il progetto è finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 e, attualmente, si sta implementando in Italia, Spagna e Portogallo; FIRE è il partner italiano del progetto. ESI è l’acronimo di Energy Savings Insurance, letteralmente assicurazione sui risparmi energetici. È un modello di business, sviluppato per le PMI (ma comunque scalabile anche a realtà di grandi dimensioni) che permette di superare i principali ostacoli agli investimenti in efficienza energetica; questi, sulla base di analisi di mercato e studi di settore condotti nell’ambito del progetto stesso, risultano essere sostanzialmente:

  • Mancanza di fiducia tra clienti e fornitori di tecnologia.
  • Mancanza di fiducia nei risultati effettivamente conseguibili dal progetto.
  • Priorità degli investimenti legati al core business dell’azienda rispetto a quelli in efficienza energetica.
  • Mancanza di strumenti di finanziamento stabili e facilmente accessibili.

La presenza di queste barriere implica che il rischio percepito associato agli investimenti in efficienza energetica risulta essere elevato rendendoli, di conseguenza, meno appetibili rispetto ad altre tipologie di investimenti magari più vicini al core business dell’azienda.

Il progetto propone un modello contrattuale a prestazioni garantite che va sotto il nome di GoSafe with ESI, costituito da tre strumenti principali:

  • un contratto standardizzato di installazione chiavi in mano con clausole prestazionali, chiaro e di semplice comprensione e utilizzo, anche per realtà meno strutturate.
  • Una validazione tecnica del progetto e dei risparmi che questo è in grado di conseguire, ad opera di un ente indipendente di terza parte, seguita da una seconda validazione al collaudo. Qualora sorgano delle controversie tra cliente e fornitore, l’ente di validazione svolge il ruolo di arbitro per stabilire quale tra le due parti abbia ragione.
  • Una polizza a copertura dei risparmi definiti contrattualmente, che interviene nel caso in cui il fornitore non adempia agli obblighi contrattuali.

La presenza di questi tre strumenti consente la mitigazione del rischio percepito dal cliente che ha la certezza dei risultati promessi in fase di offerta, e migliora al contempo la bancabilità del progetto permettendo, qualora ce ne fosse bisogno, un accesso più semplice al finanziamento di terzi. Le clausole prestazionali del contratto, nel caso in cui non venissero rispettate, porterebbero al pagamento di una penale da parte del fornitore pari alla quota parte di prestazione non raggiunta. La presenza dell’assicurazione, garantisce al cliente la remunerazione economica dell’investimento, qualora il fornitore non sia in grado di ottemperare ai suoi obblighi contrattuali nel caso di mancato raggiungimento delle prestazioni previste. La validazione tecnica indipendente, effettuata attraverso delle procedure standardizzate ispirate all’opzione A del protocollo internazionale IPMVP contribuisce a creare maggiore fiducia tra le parti coinvolte.

L’approccio ESI si distingue dai contratti EPC classici in primis per le modalità di pagamento dell’intervento da parte del cliente: il saldo complessivo, infatti, viene effettuato in corrispondenza del collaudo dell’apparecchiatura sollevando il fornitore dal rischio economico di rientrare dei costi di installazione a distanza di anni dall’intervento. In questo modo il cliente diventa da subito proprietario dell’impianto. Per la durata del contratto il fornitore si occuperà di mantenerlo in efficienza, a fronte di un opportuno canone annuale, al fine di garantire il rispetto delle prestazioni promesse contrattualmente.

ESI Europe attualmente, è nella fase di avvio dei progetti pilota ai quali è ancora possibile prendere parte come fornitori o come clienti. Per i fornitori c’è un Memorandum of Understanding (MoU) attraverso il quale si diventa partner tecnologici del progetto entrando a far parte delle aziende, presenti in un’apposita pagina del sito GoSafe with ESI, che utilizzano l’approccio ESI nelle loro proposte.

L’utilizzo dell’approccio ESI permette ad entrambe le parti coinvolte, cliente e fornitore, di beneficiare di una serie di vantaggi; lato cliente il vantaggio principale risulta nella maggior tranquillità associata all’investimento e, in particolare, al successo dell’iniziativa volta al miglioramento dell’efficienza energetica. Le condizioni sospensive del contratto fanno si che si attivi solo a seguito della validazione di parte terza e della stipula dell’assicurazione, riducendo il rischio percepito. Questo dà la certezza di rientrare dell’investimento nei tempi previsti in fase di progetto. Inoltre, il cliente si trova ad essere subito proprietario dell’impianto che verrà mantenuto in efficienza da personale specializzato del fornitore che avrà tutto l’interesse a far si che i risparmi previsti siano raggiunti.

Lato fornitore il pagamento al collaudo riduce i rischi per l’esposizione finanziaria e di solvibilità del cliente, rispetto al caso di pagamento negli anni del contratto tipico dell’approccio ESCO. In questo modo il fornitore avrebbe modo, non essendo finanziariamente esposto per lunghi periodi di tempo, di avviare un maggior numero di progetti, incrementando la vendita di prodotti energeticamente efficienti, aumentando il proprio portafoglio di servizi e di clienti.

ESI rappresenta, quindi, una soluzione intermedia tra un contratto EPC in finanziamento tramite terzi e la fornitura “chiavi in mano” unendo i risultati tipici di un contratto EPC, in termini di prestazioni, ad un costo complessivo inferiore rispetto a un contratto EPC.

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