di Micaela Ancora
Sono tante le iniziative portate avanti da FIRE in questo periodo e collegate in particolare con l’energy management. Questo articolo ne presenta alcune: tavoli di lavoro sui certificati bianchi e cogenerazione distribuita, da cui sono emerse le prime considerazioni, studio sull’elettrificazione dei consumi, ENERMANAGEMENT.
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La cogenerazione ad alto rendimento, soluzione virtuosa per la sua capacità di ridurre emissioni e consumi energetici rispetto alla generazione separata elettrica e termica, si trova ad affrontare sfide importanti per il suo futuro, legate soprattutto all’uso prevalente di gas naturale come combustibile e alla prevista riduzione del suo utilizzo nei prossimi anni. A tale proposito si citano ad esempio:
- Il regolamento delegato 2022/1214 (tassonomia verde UE);
- La proposta di revisione (COM(2021)0558) della direttiva sull’efficienza energetica;
- Le barriere interne alle aziende riguardanti il bilancio di sostenibilità.
Per un Paese come il nostro, in cui circa metà dell’elettricità prodotta da fonti fossili è cogenerata, questo rappresenta un potenziale problema non solo per nuovi impianti, ma anche per il repowering di quelli esistenti. È dunque opportuno che ci sia chiarezza sul fronte normativa e che sia promosso uno sviluppo adeguato e positivo di questa soluzione.
Questa è solo una delle molte considerazioni emerse dal tavolo di lavoro FIRE avviato sulla generazione distribuita a cui possono partecipare gli associati e che è un importante spazio dove evidenziare aspetti, problematiche e proposte da convertire in documenti di posizionamento da presentare alle Istituzioni interessate.
Stessa discorso per il tavolo di lavoro dedicato ai certificati bianchi, che punta a mettere a fattor comune le principali criticità dello schema attuale e proporre dei possibili miglioramenti del meccanismo. Dai primi lavori emerge che, nonostante una ritrovata fiducia da parte degli operatori, permangono rigidità sulla misura e verifica dei risparmi e sull’ammissibilità di determinati interventi. Oltre a ciò, sono state formulate delle proposte per il prossimo meccanismo delle aste, in particolare per quanto riguarda gli interventi ammissibili al nuovo schema, per il quale l’assoluta necessità di essere finalmente lanciato si interseca con l’auspicio di prevedere una consultazione con gli operatori al fine di assicurarne l’efficacia.
Si ricorda agli associati l’importanza di prendere parte ai tavoli di lavoro poiché una delle attività primaria della FIRE è proprio quella di rappresentare negli ambienti opportuni le necessità ed indirizzare, ove possibile, le dinamiche normativo/decisionali (basti pensare all’elaborazione della norma sulla figura del nuovo EGE).
Oltre ai tavoli, altra rilevante iniziativa che volge a conclusione e che verrà presto presentata (il 24 novembre in modalità webinar) è lo studio sull’elettrificazione dei consumi negli edifici, condotto in collaborazione con IEECP e sponsorizzato da ENEL. L’elettrificazione giocherà un ruolo fondamentale nel prossimo futuro poiché rappresenta una valida – e necessaria – alternativa all’utilizzo del gas. Basti pensare che, secondo i dati della Commissione Europea, gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo totale di energia dell’UE.
Una parte dello studio è dedicata alle barriere tariffarie, alla scarsa competenza degli operatori (installatori), alla reticenza degli utenti finali a cambiare, che ostacolano l’integrazione delle tecnologie elettrificate negli edifici esistenti. Il Report contiene quindi proposte di policy, di sensibilizzazione regolatorio/tariffarie, di aggiornamento tecnologico delle pompe di calore, input per i fornitori di tecnologie. Il rapporto verrà presentano in un primo incontro a livello europeo il 24 novembre e, successivamente, in un incontro a livello nazionale.
Il 29 novembre presenteremo poi il Rapporto annuale sugli energy manager che, oltre all’andamento della nomina, conterrà due indagini. La prima riporta i pareri dei principali stakeholder sul pacchetto di proposte legislative Fit for 55, in particolare in termini di fattibilità delle proposte, evoluzione tecnologica, impatto sul sistema economico-finanziario e regolatorio-comportamentale. La seconda, rivolta agli energy manager nominati nei settori cosiddetti hard to abate, punta a per portare alla luce le principali criticità e le proposte migliorative per gli incentivi per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili.
Dulcis in fundo: ENERMANAGEMENT. Sono già tanti gli iscritti alla conferenza, che si terrà solo in presenza per spingere l’incontro tra relatori, aziende, professionisti. Proprio per questo ci saranno tre momenti dedicati al question time, business lunch e pausa caffè. Di cosa parleremo? Di caro energia, di diagnosi energetiche, di energy management e in generale di decarbonizzazione, che di sicuro ha un costo alto per le imprese; le valutazioni di impatto UE prevedono però un costo del non intervento circa quattro volte superiore a quello dell’intervento. È ovvio che non possiamo scegliere se fare o meno interventi di efficienza energetica, ne andrebbe di mezzo la competitività ed il core business aziendale. Vedremo insieme quali sono le strade più valide da seguire.